L’amore conta

Ecco la stanza era vuota e buia ma la musica riecheggiava nelle sue cuffie a volume spasmodico e mentre ascoltava l’amore conta di ligabue un immagine si stagliava nella sua mente, quando lo aveva visto tremante e piangente come un cucciolo spaurito mentre tutto gli sembrava ingiusto e non capiva il perché, era mio figlio e io sapevo che aveva bisogno di me. Mi avvicinai e gli parlai, si è tanto difficile parlare con un figlio mentre sono le cose più belle da fare insieme. Si era furioso prima perché prima era stato rimproverato dalla mamma, Lo accarezzai e iniziai a parlarci lentamente gli dissi che non doveva adirarsi perché le cose non andavano come voleva, e soprattutto non doveva vedere ogni correzione o miglioramento che gli chiedevo io di vederlo come una critica, forse quelle erano le parole che da bimbo avrei voluto sentire io da mio padre.

Ma non erano mai arrivate e volevo che a lui arrivassero, l’affetto grande che sgorga dal petto e dal cuore. Pian piano il respiro si calmò smise di pangere e mi guardava come avrei voluto mi guardasse sentiva il mio amore e questo lo rendeva sereno. Continuai dicendo i miei difetti da ragazzo che erano i suoi di adesso e forse sentendosi non più accusato si sentì meglio, poi lo accarezzai i capelli e pensai com’era bello combattere per permettere di crescere più maturo e tranquillo un figlio nonostante la rabbia e mi senti tanto in estasi dopo che decisi di scriverlo per imprimerlo nella mente come uno scalpello nella pietra come una stele sumera.

Allora la mente mia volò a 9 anni prima quando la mia mente aveva vagheggiato tra la lucidità e il galoppo verso l’irreale. Avevo vinto quella corsa e ripreso le redini della mia vita. E ricordavo bene quando comprai due civette una da dare a lui e una da tenere io e gli dissi : “tienila stretta quando ti manco e io terrò stretto la mia e ci uniranno nell’abbraccio anche a kilometri di distanza” e cosi facevo quando le lacrime scendevano accarezzando il viso mio in quelle sere in quel lettino di quando ero adolescente mentre tu Nicola dormivi sentendo la mia mancanza e stringendo la civetta più chiara della mia.

Quarto Racconto

FINALMENTE, DOPO TANTI ANNI , SCOPPIA UNA GUERRA!

LUI PENSA CHE QUESTA E’ LA SUA OCCASIONE PER SCAPPARE.

DURANTE IL COMBATTIMENTO LUI SI ALLONTANA DAL GRUPPO E CORRE

VERSO LA MACCHINA DEL TEMPO.

UNA DELLE GUARDIE SE NE ACCORGE E INIZIA AD INSEGUIRLO, MA LUI

ERA VELOCISSIMO E COSI’ RIESCE AD ARRIVARE ALLA MACCHINA

E FINALMENTE RITORNA A CASA NEL PASSATO!

Ho deciso di cominciare il mio racconto con le frasi di un racconto di mio figlio, sembrava un giorno come un altro quelli uguali che si ripetono sempre monotoni e senza intensità, invece come un lampo cambiò la giornata entrai nella stanza azzurra di mio figlio Nicola, e lui mi corse vicino dicendomi: “ guarda qui”, mostrandomi un racconto con immagini disegnate accanto, era il compito assegnato dalla prof. Era entusiasta ed effettivamente mi piacque molto il suo lavoro. Terminava con queste frasi così e la sua felicità nel mostrarmelo mi fece commuovere così se questo racconto varcherà le soglie dell’oceano e del futuro saranno le sue frasi quelle che porteranno fortuna al racconto.

Poi che sarà mai viaggiare nei ricordi nel passato e nel futuro? Tanto ci sono attimi eterni momenti che foto e video non possono raccontare perché ci sono emozioni e ricordi che ci portiamo appresso e immagini nella mente cosi fortemente stampate che non devono essere lasciate sfuggire e io voglio che tu le legga per quando sarai grande e io un giorno spero tardi non sarò accanto a te.

Tu devi sapere di quelle corse con te in braccio ascoltando “E’ tutto un attimo” di Anna Oxa, si perché sono quegli attimi che ci riempiono la vita e la rendono ricca e degna di essere vissuta. Ti stringevo la mano e ti facevo correre per il lungo corridoio in quella casa che era il nostro regno come me che mi sentivo un re tenedoti in braccio. Le tue risate risuonavano nel corridoio e tu avevi solo 2 anni. Ora ne hai 11 e mezzo e tanti momenti belli mi regali ogni giorno e ringrazio il mondo e la vita per averti con me.

Sogni di diventare un campione di basket e io che credo nel potere della manifestazione scrissi su un foglio appendendolo sullo stipite della porta “Diventerai un campione di basket”, tu corri saltando nel corridoio e colpendolo mi sorridi e io credo quanto te che ce la farai.

Ora ascolto “Segni del tempo” di Harry Style ed è proprio vero che solo tramandare ciò che siamo stati ciò che abbiamo provato può farci emergere dall’oblio e queste pagine mi aiutano in questo.

Non posso fare a meno di parlare comunque della mia solitudine quella accumulata in tanti anni da quando ero bambino. A volte fa male a volte no come in questo momento sono le 3.20 di notte ma non sono solo perché tu mi stai leggendo.

Che dire avevo tanti sogni quando mi laureai in Ingegneria Elettronica un voto di rispetto 97/110 era per me stato un ottimo risultato e ne ero fiero, come lo era mio padre prima di tutti si avvicinò al tavolo dopo aver terminato di esporre la mia tesi alla commisione degli esami di Laurea e fece una cosa semplice come è sempre stato mio padre mi guardò negli occhi e mi strinse la mano. Tu mica vorrai far dimenticare questo momento? E quindi caro racconto questo momento adesso è per sempre vivo grazie a te.

Era il 24 Luglio 2001 ero diventato un Ingegnere che euforia tanti sogni,tanti desideri, tante attese che dopo 23 anni sono state disattese, si perché non era quello il mio destino non era diventare un famoso ricercatore. Oppure non un ricercatore scientifico ma invece un ricercatore di felicità.

Si inseguire la felicità è quello che dovrebbe essere il percorso di tutti ciò, non accade più per tanti.

Eppure adesso ricerco la felicità mostrando con il laser puntando le stelle della costellazione di Orione in inverno quando fa freddo ma le persone si stringono nei cappotti o giubbini per vedere le stelle e le costellazioni all’osservatorio di capodimonte e io sono stato la a far immaginare il cacciatore Orione ad un bambino di 7 anni citando le stelle Betelguese Rigel Bellatrix Mintaka Alnilam Alnitak e Saiph e Meissa entrando con le mie parole nei suoi occhi che vedevano quello che io raccontavo: Meissa la testa di Orione Rigel il piede, Betelguese la spalla, e Mintaka Alnilam Alnitak, la cintura e Saiph il ginocchio. Voglio immaginare che quelle parole dette intensamente e con vicinanza siano state il seme che lo avrà invogliato a cercare ancora di comprendere altre cose.

Si perché la direttrice dell’osservatorio in un incontro coi bambini disse se non sapete cosa c’è in giro come potrete capire cosa vi farà piacere fare da grandi ci sono tante cose nascoste da trovare. E buttare un seme può far nascere una pianta oppure no, ma senza poterlo mettere nel terreno fertile non si potrà mai avere il frutto dalla pianta.

Ora siamo nel 2024 e i viaggi nel tempo non esistono ma io in questo libro li sto facendo !

Ariete

Costellazione dell’Ariete

La costellazione dell’ariete è formata da tre stelle principali, Hamal, che proviene dall’arabo e significa agnello, da Sheratan e Mesarthim. All’Ariete è legata la leggenda del vello d’oro che fu l’obiettivo del viaggio di Giasone e degli Argonauti. Secondo i miti, Atamante re di Orcomeno in Beozia avrebbe dovuto sacrificare suo figlio Frisso per salvare il raccolto secondo un falso responso dell’oracolo di Delfi architettato da Ino la seconda moglie di Atamante che odiava i figli di Atamante , Frisso ed Elle avuti da Atamante dalla moglie precedente Nefele. Mentre si apprestava al sacrificio di Frisso, Nefele intervenne per salvare il figlio, e un Ariete alato dal vello d’oro comparve portando via Frisso ed Elle in groppa. Elle però cadde nel viaggio tra lo stretto dei dardanelli verso il volo verso la Georgia dando vita all’Ellesponto lo stretto che così fu denominato.

Una volta in arrivati in Colchide  Frisso sacrificò l’Ariete a Zeus donando il vello d’oro al re tremendo Eeta, che gli diede in cambio sua figlia Calciope. Nefele così collocò l’Ariete tra le stelle e la debolezza della luminosità fu colpa della mancanza del vello d’oro.

Dopo la morte di Frisso il suo fantasma ritornò in Grecia per perseguitare suo cugino Pelia, nominatosi re di Iolco in Tessaglia il cui diritto erede era Giasone. Pelia concesse di cedere il trono a Giasone se avesse riportato il vello d’oro nella Colchide. Così nacque il viaggio degli argonauti capitanati da Giasone. Il re Eeta si oppose alla cessione del vello ma Medea figlia del re si innamorò di Giasone e lo aiutò a rubare il vello. Tornato in Grecia al tempio di Orcomeno al tempio di Zeus fu appeso il vello d’oro.

le 10 stelle più luminose del firmamento

La Lyra è la costellazione che contiene la 5 stella piu luminosa del cielo notturno Vega. Secondo la mitologia la lira era quella del celebre musicista Orfeo sposo di Euridice. Il mito di Orfeo e Euridice narra di una storia travolgente che sfidò le leggi della morte.

Un giorno Euridice schiacciò un serpente che la uccise con il suo morso velenoso, Orfeo allora disperato scese nell’oltretomba per riportarla con se, ADE incantato dal suono della lira lo concesse a patto che Orfeo non si voltasse mai indietro fino a che Euridice non avesse raggiunto la luce, ma Orfeo risalendo si voltò prima che Euridice arrivasse alla luce facendola ripiombare nelle tenebre e perdendola per sempre. Orfeo continuò a suonare la lira in ricordo della sua amata.

Orione è la più splendida delle costellazioni secondo la leggenda rappresenta un cacciatore bello e imponente.

In corrispondenza della sua spalla destra troviamo Betelguese mentre sul piede sinistro la stella Rigel, mentre le stelle della cintura sono ALnitak Alnilam e Mintaka.

La costellazione nacque coi Sumeri che in essa vedevano il loro grande eroe Gilgamesh.

Orione era figlio di Poseidone ed Euriale, e fu ucciso da uno Scorpione, Zeus pose quindi le due costellazioni ai lati opposti del cielo, in modo che quando lo scorpione sorge ad est Orione si rifugia sotto l’orizzonte a Ovest, in modo che non si incontrassero.

La nave Argo è una costellazione smembrata tra Carina o Carena, Puppis la Poppa e Vela le Vele, La Poppa è la più grande delle tre sezioni dell’antica nave Argo, la nave degli Argonauti. La nave rappresenta la galera con cui Giasone e gli argonauti cercavano il vello d’oro. Giasone portò con se 50 eroi greci i gemelli, Castore e Polluce, Orfeo Argo il costruttore della nave e Eracle.

Canopo è la seconda stella più luminosa del cielo notturno, dopo Sirio. È una supergigante gialla, situata nella costellazione della Carena, facente parte della nave Argo dei mitologici Argonauti. Dista circa 300 anni luce, fu una stella catalogata da Tolomeo nell’Almagesto. Secondo il mito Canopo era il timoniere della nave al ritorno di Menelao da Troia con Elena la sua flotta fu portata fuori rotta approdando in Egitto, qui Canopo morì per il morso di un serpente.

Cygno

È una delle 48 costellazioni di Tolomeo nell’Almagesto, i miti raccontano che il cigno era lo stesso Zeus che volava in incognito per sorprendere le sue amanti. Una sedotta da Zeus fu Leda, che generò Castore e Polluce ed Elena.

La stella più luminosa del cigno è Deneb la stella è a circa 1400 anni luce.

La costellazione di Boote è strettamente legata all’orsa maggiore essendo posizionata dietro la coda dell’orsa. Era considerato il guardiano dell’orsa, Boote contiene la quarta stella più luminosa Arturo, distante 36 anni luce.

L’Auriga è una costellazione che secondo i miti rappresentava Erittonio un re Ateniese, figlio di Efesto Dio del fuoco, venne allevato da Atena, che gli insegno ad addomesticare i cavalli. Fu il primo  uomo capace di attaccare 4 cavalli ad un carro, difatti Erittonio è raffigurato con le briglie in mano, e ai giochi panatenaici lo vedevano vittorioso alla guida del suo carro.

Il toro è una costellazione con la testa definita da un gruppo di stelle a V e altre due stelle che segnano le punte delle corna.

Il volto del toro è segnato dalle stelle a forma di V chiamate Iadi, stelle a circa 150 anni luce.

Lo sfavillante occhio rosso del Toro è indicato da Aldebaran, è una gigante rossa il cui diametro è circa 40 volte il sole.

Il cane maggiore è una costellazione che contiene la stella Sirio, la più luminosa del firmamento. Il cane maggiore era il cane da guardia di Orione. Sirio proviene dalla parola greca “ardente” “bruciante” . Si trova a 8,6 anni luce.

Il cane minore rappresenta il più piccolo dei cani di Orione contiene la stella luminosa Procione. Procione è una stella relativamente vicina, a circa 11 anni luce dalla Terra. È una stella molto giovane, con un’età stimata di circa 100 milioni di anni. E’’ottava stella più luminosa del cielo notturno.

Pleiadi

Le Pleiadi sono un ammasso stellare aperto situato nella costellazione del Toro. Sono visibili ad occhio nudo in una notte limpida e sono uno dei gruppi di stelle più studiati e fotografati.

Nella mitologia greca, le Pleiadi sono sette ninfe celesti, figlie di Atlante, il titano che sostiene il mondo sulle sue spalle, e di Pleione, una ninfa oceanina. I loro nomi sono:

  • Alcione
  • Celeno
  • Elettra
  • Maia
  • Merope
  • Sterope (o Asterope)
  • Taigete

Le Pleiadi sono state venerate da molte culture antiche, tra cui gli Egizi, i Greci, i Romani e i Celti. Erano considerate simbolo di fertilità, prosperità e rinascita.

Le Pleiadi sono un oggetto celeste molto affascinante, che ha ispirato l’immaginazione degli uomini per secoli. Sono un simbolo di bellezza, mistero e meraviglia.

Orione

Orione è una delle costellazioni più riconoscibili del cielo invernale.

Le stelle più luminose della costellazione di Orione sono:

Betelgeuse, una supergigante rossa, è la seconda stella più luminosa della costellazione di Orione dopo Rigel. Mediamente la decima più brillante del cielo notturno vista ad occhio nudo. Si trova all’altezza della spalla sinistra di Orione. La sua distanza dalla Terra era tradizionalmente stimata sui 427 anni luce ma nuove misurazioni compiute nel XXI secolo hanno suggerito un valore maggiore, pari a circa 600-640 anni luce.

ll nome Betelgeuse deriva dall’arabo Yad al-Jawzāʾ, “la mano di al-Jawzāʾ (Gigante) trasformato in

Bad al-Jawzāʾ forse per errore di traduzione medioevale assumendo il significato riconosciuto di  “ spalla del Gigante”.

Rigel, una supergigante blu, è la stella più luminosa della costellazione di Orione, e la settima più brillante del cielo notturno. Il nome di Rigel è una contrazione araba Rijl jawza al-yusra, che significa “il piede sinistro di Colui che è Centrale”. Tale nome fa riferimento alla posizione della stella nella costellazione che corrisponde al “piede” sinistro di Orione. E’ situata a una distanza di circa 860 anni luce dal sistema solare.

Alnitak, una stella blu, è una delle tre stelle che formano la cintura di Orione.

Alnilam, una stella blu, è una delle tre stelle che formano la cintura di Orione. 

Mintaka, una stella blu, è una delle tre stelle che formano la cintura di Orione.

Bellatrix, una stella blu, è la stella più luminosa all’altezza della spalla destra di Orione.

Saiph, una stella blu, è la stella più luminosa all’altezza del ginocchio destro di Orione.

Meissa, una stella blu, è la stella più luminosa all’altezza del petto di Orione